Centro Medico Oculistico Dott. Vito Sportelli

San Donato Milanese Milano

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La visita dall’oculista è fondamentale per ritrovare il benessere visivo e godersi la propria quotidianità. Il dott. Vito Sportelli, operativo presso il suo studio in Via John Fitzgerald Kennedy 26 a San Donato Milanese, offre visite oculistiche accurate utilizzando attrezzature diagnostiche all’avanguardia. 

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Lo Studio del dott. Vito Sportelli è un Centro Oculistico di alta professionalità che da anni opera a Milano per la prevenzione, diagnosi e trattamento delle patologie oculari, sia negli adulti che nei bambini. In particolare:

  • Glaucoma;
  • Degenerazione Maculare;
  • Cataratta;
  • Congiuntiviti;
  • Cheratocono;
  • Retinopatie;
  • Retinopatia Diabetica;
  • Retinopatia Ipertensiva;
  • Retinite Pigmentosa;
  • Uveiti;
  • Cheratiti;
  • Distacco della Retina.


Il Centro Medico Oculistico è specializzato anche per l’ Oftalmologia Pediatrica, volta al monitoraggio del corretto sviluppo dell’occhio dall’età neonatale sino all’età adolescenziale.


Lo Studio Oculistico si serve di apparecchiature all’avanguardia e tecnologie di ultima generazione che consentono l’esecuzione di esami diagnostici accuratamente precisi, per l’individuazione e il monitoraggio di tutte le malattie dell’apparato visivo.


Il Centro fondato e diretto dal dott. Vito Sportelli, svolge attività diagnostica e parachirurgica, supportata da esami strumentali, in sede.

L’attività chirurgica è svolta in cliniche private e convenzionate dove esegue interventi di:

• correzione di difetti rifrattivi (miopia, astigmatismo, ipermetropia, presbiopia) con laser ad eccimeri;

• interventi di asportazione della cataratta e sostituzione con cristallino artificiale (facoemulsificazione) e interventi con femtolaser;

• iniezioni intravitreali;

• chirurgia per il glaucoma: trabeculectomia 





Miopia

La miopia è un difetto visivo a causa del quale si vede sfocato da lontano (la visione da vicino può essere buona). Nel linguaggio medico è considerata un "vizio di refrazione" (o rifrazione). Il termine "miopia" deriva dal termine greco "myo", che significa "chiudere", per indicare l'abitudine tipica dei miopi di strizzare gli occhi per vedere meglio da lontano.


Nell'occhio normale (emmetrope) i raggi luminosi che provengono dagli oggetti distanti vengono messi a fuoco esattamente sulla retina. Nell'occhio miope, invece, questi stessi raggi cadono davanti alla retina e poi divergono: sulla superficie retinica si forma un'immagine sfocata.

Quanto maggiore è il difetto visivo, tanto minore è la distanza alla quale si vede bene. Il difetto si misura in diottrie (che nel gergo comune vengono anche chiamate "gradi"). Il potere di 1 diottria è quello necessario per riuscire a mettere a fuoco un oggetto posto alla distanza di un metro. Nella prescrizione degli occhiali, la miopia si indica con un numero preceduto da un segno negativo (ad esempio possiamo avere : -1.75 sf , che sta a significare che il soggetto ha una miopia di quasi 2 diottrie). Molti pazienti, quando iniziano a diventare miopi, chiedono al proprio oculista a quanti "gradi massimi di miopia" (intendendo a quante diottrie al massimo) possono arrivare. Si tratta di una risposta complicata da dare, perché in ogni soggetto, il vizio refrattivo può evolvere in maniera diversa (come vedremo di seguito).

La miopia si può distinguere, sulla base dell'entità del difetto, in lieve (fino a 3 diottrie), media (da 3 a 6 diottrie), elevata(oltre le 6 diottrie).

Si tratta di un difetto della vista frequentissimo nel mondo e in Italia ne è affetto indicativamente il 25% della popolazione (vale a dire circa 15 milioni di persone). In generale in Occidente si ritiene che abbia una prevalenza indicativa del 30%. In Asia, invece, si riscontrano percentuali fino all'80-90% [1].


In genere la miopia insorge in età scolare, aumenta nel periodo dello sviluppo e tende a stabilizzarsi intorno ai 20-25 anni, aumentando solo lievemente dopo quell'età (se non sono presenti particolari patologie che la fanno peggiorare rapidamente).

In una piccola percentuale di casi si presenta nella forma degenerativa della retina, che può determinare gravi conseguenze per la vista: insorge già nei bambini piccoli (tipicamente a 2-3 anni d'età) e progredisce col passare degli anni arrivando anche a valori molto elevati (ad esempio a 30 diottrie), poiché il bulbo oculare continua ad allungarsi in modo patologico, arrivando a compromettere l'integrità di tutte le strutture anatomiche.


A COSA È DOVUTA LA MIOPIA?

Le ragioni principali della miopia sono tre:

  1. bulbo oculare più lungo del normale: è la causa più comune;
  2. curvatura della cornea o del cristallino maggiore della norma;
  3. eccessivo potere refrattivo del cristallino (la lente all'interno dell'occhio è troppo "potente").


Miopia e astigmatismo sono in molto casi associati (il soggetto è quindi sia miope che astigmatico), oppure, dopo i 40 anni, oltre alla miopia compare anche la presbiopia (il soggetto è miope e presbite).


QUALI CAUSE SONO ALL'ORIGINE DELLA MIOPIA?

Possiamo parlare di miopia genetica, ma può essere correlata anche allo stile di vita. Uno studio pubblicato nel 2018 su Nature Genetics [2] ha individuato 161 geni "responsabili" di questo vizio refrattivo.

Tuttavia negli ultimi anni, grazie allo studio di grandi basi dati, si è scoperta anche una correlazione più stretta tra miopia e stile di vita [3]. Infatti i bambini che trascorrono troppo tempo in ambienti chiusi svolgendo attività da vicino (ad esempio leggere alla luce artificiale) correrebbero più rischi di svilupparla e di avere una sua progressione più rapida. Tanto che alcuni Paesi asiatici hanno adottato programmi nelle scuole per favorire attività alla luce naturale e all'aria aperta: guardando da lontano l'occhio si riposa.


Il sintomo caratteristico del miope è la vista offuscata, oltre a tale disturbo il soggetto può riferire anche:

  • affaticamento oculare (occhi stanchi/senso di pesantezza agli occhi);
  • bruciore agli occhi;
  • occhi pesanti associati a mal di testa;
  • necessità di strizzare gli occhi per vedere in maniera più nitida;
  • difficoltà a vedere bene in condizioni di scarsa illuminazione.



COME SI CORREGGE?

Tradizionalmente la miopia si corregge con l'utilizzo di lenti (occhiali o lenti a contatto). Gli occhiali sono il mezzo più diffuso e di facile uso, ma possono non essere l'ideale se il difetto è elevato. L'immagine risultante percepita dal soggetto miope è, infatti, rimpicciolita con tanto più la lente è forte (ovvero ha un alto "potere diottrico"), che inevitabilmente causa delle distorsioni nella zona paracentrale e periferica del campo visivo. Quindi un oculista potrà valutare l'opportunità di prescrivere l'impiego di lenti a contatto, tenendo conto della salute oculare complessiva del miope e della presenza di una buona lacrimazione.


MIOPIA NEI BAMBINI

La miopia è un vizio refrattivo piuttosto comune nei bambini, per cui risulta fondamentale sottoporli a visita oculistica fin da quando sono piccoli. In alcuni casi, ad esempio, è possibile riscontrare una miopia nei bambini di tre anni, e siccome il vizio refrattivo tende a peggiorare con la crescita, va individuato e corretto il prima possibile per favorire un normale sviluppo visivo del bambino (evitando quindi l' ambliopia) e per mettere a suo agio il piccolo nello svolgimento delle sue attività quotidiane. Quando un bambino viene sottoposto a visita è molto importante per l'oculista raccogliere correttamente l'anamnesi. Occorre chiedere ai genitori se hanno notato atteggiamenti strani del bambino, come ad esempio la tendenza ad avvicinarsi molto alla televisione, oppure l'abitudine a strizzare gli occhi per guardare da lontano. Occorre valutare, inoltre, se anche i genitori sono miopi, fattore che potrebbe aumentare la possibilità che il bimbo abbia a sua volta sviluppato la miopia. Una volta misurata la vista e individuata l'eventuale presenza di miopia, l'oculista prescrive una correzione della miopia adeguata per il bambino, in modo che non risulti né ipocorretta né sovracorretta.

La miopia può regredire?

Generalmente la miopia non tende a regredire, ma anzi aumenta con la crescita e quindi con l'allungamento del bulbo oculare. Col passare degli anni, il bambino che in primo momento ha corretto la miopia con gli occhiali, potrà optare per l'utilizzo delle lenti a contatto o per l'eliminazione del vizio refrattivo tramite laser (da eseguire quando la miopia risulti stabilizzata da qualche tempo).


COME FUNZIONA LA CORREZIONE COL LASER?

Le tecniche laser forniscono risultati molto buoni nei difetti lievi e medi, ma meno nei difetti elevati. Il laser agisce modificando la curvatura della superficie oculare e, di conseguenza, il potere refrattivo della cornea stessa (capacità d'ingrandimento), permettendo la focalizzazione dell'immagine sul piano retinico (immagine a fuoco). Il laser ad eccimeri può essere utilizzato in due modi: sulla superficie anteriore della cornea e, in tal caso la procedura, si chiama PRK ("fotoablazione corneale di superficie"); oppure su un suo strato più profondo (dopo aver eseguito una microscopica incisione semicircolare che consente di sollevare un sottile strato di tessuto chiamato lembo) e, in tal caso, la procedura si chiama LASIK o "cheratomileusi con laser ad eccimeri". L'indicazione e la scelta del tipo di intervento vengono valutati dal chirurgo sulla base di variabili quali il tipo e grado di miopia, lo spessore corneale e le esigenze della persona miope. Tuttavia va detto che la correzione laser non cancella eventuali rischi per la salute oculare associati a una miopia elevata (ad esempio l'assottigliamento retinico).


SI PUÒ IMPIANTARE UNA LENTE CORRETTIVA DENTRO L'OCCHIO?

Sì, la correzione della miopia mediante chirurgia è possibile: in alcuni casi si decide di impiantare all'interno dell'occhio una lente artificiale. La lente può essere aggiunta al cristallino naturale (IOL fachica) nella camera anteriore (davanti all'iride) o nella camera posteriore (davanti al cristallino), oppure può essere impiantata direttamente al posto del cristallino.


Le tecniche con cristallino artificiale sono, quindi, più invasive ed espongono l'occhio a qualche rischio supplementare (gli stessi degli altri interventi intraoculari come, ad esempio, quello di cataratta); consentono però di correggere le miopie più elevate (nelle quali le procedure laser non sono attuabili) e forniscono, a parità di miopia trattata, una qualità visiva migliore.

Astigmatismo

L'astigmatismo è un disturbo della vista (ametropia) che comporta una minore nitidezza visiva a causa di una deformazione della superficie dell'occhio (cornea) o di un'alterazione delle strutture interne del bulbo oculare. Di conseguenza le immagini risultano poco definite (i contorni non appaiono nitidi) ed è necessario correggere il difetto.


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ASTIGMATISMO NEI BAMBINI

L'astigmatismo nei bambini è un vizio refrattivo piuttosto comune, e il fatto che spesso i piccoli pazienti non si lamentino di vedere male e che per i genitori non sia facile individuare la presenza di tale disturbo, riporta l'attenzione su quanto sia importante eseguire visite oculistiche sin dalla tenera età. È l'unico modo per individuare e correggere precocemente il disturbo ed evitare in tal modo l'insorgenza di problematiche più serie (ad esempio l'ambliopia).


Nella maggior parte dei casi, l'astigmatismo è congenito, quindi si presenta fin dalla nascita. La principale causa è genetica, per cui può essere importante determinare se uno o entrambi i genitori siano astigmatici per fare diagnosi precoce nel bambino. Altre possibili cause di astigmatismo nei bambini sono: eventuali infezioni alla cornea, presenza di anomalie palpebrali che possano influire sulla curvatura corneale, esiti di pregressa chirurgia oculare, malattie degenerative della cornea.


Tra i principali sintomi che presenta il bambino astigmatico abbiamo:

  • difficoltà a concentrarsi nella lettura;
  • problemi a vedere alla lavagna;
  • occhi stanchi e pesanti;
  • mal di testa;
  • eccessiva sensibilità alla luce;
  • occhi rossi;
  • talvolta prurito agli occhi;
  • vista offuscata.

Come già accennato in precedenza, l'astigmatismo nel bambino dovrebbe essere rilevato il più precocemente possibile, perché, soprattutto se associato ad altri vizi refrattivi, come la miopia o l'ipermetropia e se peggiora con il passare del tempo, può condizionare in maniera importante la quotidianità del piccolo, in particolare l'apprendimento scolastico.

La correzione dell'astigmatismo può essere ottenuta tramite occhiali, in seguito, il bambino, crescendo, può optare per le lenti a contatto o eventualmente, per liberarsi del tutto da qualsiasi tipo di correzione, far ricorso alla chirurgia refrattiva.


QUALI TIPI DI ASTIGMATISMO ESISTONO?

A seconda della struttura che determina il difetto visivo si parla di:

  • astigmatismo corneale: è dovuto ad un'anomala curvatura della cornea;
  • astigmatismo interno o lenticolare: è dovuto ad alterazioni delle strutture interne dell'occhio, ad esempio il cristallino (la nostra lente naturale).


Possiamo immaginare la cornea come una calotta sferica trasparente, attraversata da meridiani (come avviene su un mappamondo). A seconda del meridiano che presenta la curvatura maggiore si distinguono tre differenti tipi di astigmatismo:

  1. "secondo regola": è la forma di astigmatismo più diffusa, nel quale il meridiano più curvo è tra quelli verticali (compresi tra 60° e 120°);
  2. "contro regola", nel quale il meridiano più curvo è tra quelli orizzontali (compresi tra 0-30° e 150°-180°) ;
  3. "obliquo", nel quale il meridiano più curvo è tra quelli obliqui (compreso tra 60° e 30°, 120°-150°).

Inoltre, si può distinguere tra:


a) astigmatismo semplice, nel quale si ha solo questo difetto visivo: il fuoco, anziché consistere in un solo punto, sarà disposto lungo una linea. Infatti sulla retina la messa a fuoco lungo un meridiano è diversa da quella lungo l'altro. A seconda della posizione della linea che si forma il difetto si può a sua volta suddividere in:

  • astigmatismo miopico semplice (un meridiano si focalizza sulla retina, mentre l'altro si focalizza davanti);
  • astigmatismo ipermetropico semplice (un meridiano si focalizza sulla retina, mentre l'altro cade dietro);


b) astigmatismo composto, in cui il difetto visivo è associato ad un altro vizio refrattivo (miopia o ipermetropia). A sua volta si suddivide in:

  • astigmatismo miopico composto (entrambi i meridiani si focalizzano davanti alla retina);
  • astigmatismo ipermetropico composto (entrambi i meridiani si focalizzano dietro alla retina);


c) astigmatismo misto in cui una linea focale è miope e l'altra ipermetrope (un fuoco è davanti alla retina mentre l'altro cade dietro).


AVERE UN PO' DI ASTIGMATISMO È NORMALE?

Sì, poiché un certo grado di astigmatismo corneale è fisiologico (fino a 0,5 diottrie si può anche evitare di correggerlo). Tale astigmatismo è, infatti, generalmente compensato in modo naturale dai mezzi diottrici interni all'occhio (cristallino, corpo vitreo, ecc.). L'astigmatismo di grado elevato è generalmente congenito e subisce lievi variazioni nel corso della vita. L'astigmatismo irregolare può essere causato da alterazioni della cornea in seguito a traumi, lesioni e infezioni o può essere dovuto a una malattia chiamata cheratocono.


QUALI SONO I SINTOMI DELL'ASTIGMATISMO?

L'astigmatismo non corretto determina l'insorgenza di disturbi derivanti dal continuo cambio di messa a fuoco (accomodazione), nel tentativo di ottenere un'immagine nitida. Tali sintomi consistono in:

  • affaticamento oculare (con senso di pesantezza agli occhi e sonnolenza);
  • bruciore agli occhi;
  • lacrimazione eccessiva;
  • dolore agli occhi, all'arcata sopraccigliare e mal di testa;
  • vista offuscata.

In presenza di tali disturbi soltanto una accurata visita oculistica con misurazione del visus permetterà di fare la giusta diagnosi.


Importante: in persone molto astigmatiche a entrambi gli occhi che, anche mediante l'utilizzo di occhiali, non riescono ad essere corrette adeguatamente, deve essere esclusa la presenza del cheratocono (malattia che ha come caratteristica principale proprio un astigmatismo irregolare).


COME SI PUÒ DIAGNOSTICARE L'ASTIGMATISMO?

Con una visita oculistica, provando la correzione migliore del difetto. Tuttavia nei casi più difficili può essere d'aiuto l'esecuzione di una "topografia corneale", un esame computerizzato che permette di ottenere una mappa della curvatura della cornea, in modo da poter diagnosticare correttamente tutti i tipi di astigmatismo. Tale difetto va monitorato nel tempo, controllandone eventuali variazioni, per escludere la presenza di patologie della superficie oculare.


Questo vizio refrattivo può essere generalmente corretto con l'uso di occhiali con lenti cilindriche o toriche oppure con lenti a contatto gas-permeabili o morbide; queste ultime in genere permettono di ottenere una qualità della visione migliore rispetto ai classici occhiali.


SI PUÒ CORREGGERE COL LASER?

Sì, anche l'astigmatismo può essere corretto tramite la chirurgia refrattiva. Tuttavia il laser non sempre consente di rinunciare agli occhiali (specialmente a lungo termine), per cui è necessaria un'attenta valutazione prima di prendere una simile decisione (dopo aver consultato uno o più medici oculisti).


Ipermetropia

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L'ipermetropia è un difetto di vista (ametropia) che spesso non dà sintomi. Tuttavia è un disturbo che può essere facilmente individuato grazie a una visita oculistica. L'ipermetropia è, per così dire, un vizio refrattivo opposto alla miopia. Nell'occhio ipermetrope, infatti, i raggi luminosi provenienti dall'infinito vengono focalizzati al di là della retina (oltre il piano retinico). Questo è dovuto principalmente alla presenza di un bulbo oculare "corto" (ipermetropia assiale), anche se altre particolari condizioni possono esserne causa.

COME SI PRESENTA?

L'occhio ipermetrope può correggere naturalmente, entro certi limiti, il difetto tramite la capacità di messa a fuoco (accomodazione), riportando l'immagine sulla regione centrale della retina. Questa compensazione è limitata e può avvenire solo per ipermetropie medio-basse e dipende dal grado di accomodazione disponibile: è massimo in giovane età ma diminuisce con gli anni.


Questo spiega perché un certo grado di ipermetropia da giovani viene compensato tranquillamente; ma con l'avanzare dell'età necessita di correzione con lenti sempre più forti, fino alla correzione totale del difetto. Molti soggetti apparentemente privi di difetti visivi (emmetropi) sono, in realtà, ipermetropi lievi.


COME SI MISURA?

L'ipermetropia si misura in diottrie: più forte è il difetto, maggiori sono le diottrie necessarie alla sua correzione. In particolare, per correggere l'ipermetropia, l'oculista prescrive delle lenti con "potere positivo". Tali lenti sono convesse, presentano uno spessore maggiore nella parte centrale e sono più sottili nella parte periferica; sono chiamate anche convergenti perché aumentano la convergenza dei raggi di luce incidenti in un unico punto detto fuoco. Spesso si può riscontrare la presenza contemporanea di ipermetropia e astigmatismo: anche in questo caso, è opportuna la prescrizione di apposita correzione da parte dello specialista, che consenta al soggetto di vedere bene ed avere un comfort visivo ottimale. Dopo i 40 anni d'età, in un soggetto ipermetrope, si avrà lo sviluppo della presbiopia (difficoltà a mettere a fuoco da vicino), quindi il soggetto presenterà ipermetropia e presbiopia.


SINTOMI DELL'IPERMETROPIA

Le ipermetropie lievi possono non mostrare alcun sintomo e non richiedere, quindi, alcun tipo di correzione soprattutto nei giovani. Tuttavia, ci sono alcuni disturbi, soprattuto nei bambini, che possono essere indizi di un'ipermetropia da correggere, vediamo quali sono i più frequenti:


  • affaticamento oculare (occhi stanchi e pesanti);
  • dolore agli occhi e mal di testa;
  • bruciore agli occhi;
  • vista offuscata;
  • lacrimazione eccessiva;
  • fastidio alla luce.

Persone con un'ipermetropia elevata hanno difficoltà sia nella visione da lontano che da vicino e necessitano, quindi, di occhiali o lenti a contatto.


IPERMETROPIA NEI BAMBINI

Un basso grado di ipermetropia è considerato normale nei bambini piccoli (di solito si possono rilevare 2-3 diottrie alla nascita). Questo perché, nei bambini appena nati, il bulbo oculare presenta una dimensione più corta rispetto a quella normale e una conseguente anomalia nella messa a fuoco delle immagini, che avviene oltre la retina. Nei primi 3 anni di vita il bulbo oculare cresce e si allunga rapidamente, ciò porta a una progressiva riduzione dell'ipermetropia fino al raggiungimento dell'emmetropia, cioè l'assenza di vizi refrattivi.


Possiamo dunque dire che tutti nasciamo con un'ipermetropia "fisiologica", che nella maggior parte dei casi si risolve naturalmente con la crescita. Nel caso in cui ciò non dovesse accadere o il bambino dovesse già nascere con valori di ipermetropia piuttosto elevati, il problema deve essere individuato il più precocemente possibile per non incorrere in problemi più "gravi".


Infatti, una forte ipermetropia, se presente in un periodo critico dello sviluppo psicofisico del bambino, può comportare un rischio di ambliopia (occhio pigro) e una tendenza allo strabismo. Il bambino, non vedendo bene, non impara a fissare correttamente gli oggetti. Se uno dei due occhi vede meglio dell'altro, le immagini che arrivano al cervello dall'occhio peggiore possono venire "soppresse" (il cervello non ne tiene conto): quest'occhio può perdere la capacità di fissare un oggetto e, dunque, deviare (strabismo). Per evitare che si verifichi tutto ciò è assolutamente necessario l'utilizzo di lenti.


CORREZIONE DELL'IPERMETROPIA

Oltre che con occhiali e lenti a contatto la correzione dell'ipermetropia può avvenire con chirurgia refrattiva mediante laser ad eccimeri (lo stesso usato per la miopia) oppure può essere corretta durante l'intervento di cataratta.


Presbiopia

La presbiopia è un disturbo della vista caratterizzato dalla perdita graduale, progressiva e irreversibile, della capacità di mettere a fuoco da vicino, ma non è considerata un vizio refrattivo. Si tratta di una condizione fisiologica legata all'avanzare dell'età. Infatti, dopo i 40 anni il nostro cristallino, la lente naturale che si trova all'interno dell'occhio, perde progressivamente la capacità di mettere a fuoco gli oggetti alle differenti distanze ossia si verifica una diminuzione della capacità accomodativa.



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PRESBIOPIA SINTOMI: SCOPRI QUALI SONO?

Il soggetto che sta iniziando a diventare presbite lamenta la vista annebbiata o la vista offuscata e riferisce stanchezza oculare (a volte accompagnata da una sorta di dolore/fastidio agli occhi e da mal di testa), soprattutto durante la lettura e altre attività che vengono svolte a una distanza ravvicinata. Altri sintomi riscontrati possono essere:

  • bruciore;
  • arrossamento oculare;
  • difficoltà a leggere le scritte molto piccole;
  • necessità di strizzare frequentemente gli occhi per vedere meglio;
  • necessità di allontanare l'oggetto che si sta osservando;
  • perdita di concentrazione durante la lettura;
  • necessità di ingrandire i caratteri su tablet, pc o smartphone.


La presbiopia, insorge solitamente intorno ai 40 anni e progredisce fino ai 60-65 anni nell'occhio che non ha altri disturbi visivi (emmetrope).


CHE CAUSE HA?

La causa principale della presbiopia è la perdita di elasticità del cristallino dovuta all'età, per cui la messa a fuoco da vicino risulta difficoltosa. Viceversa, un occhio più giovane possiede un meccanismo d'accomodazione efficiente ed automatico, grazie al cambiamento di forma del cristallino, che varia a seconda della distanza a cui si trova l'oggetto osservato. In sostanza, nel presbite è come se diventasse difettoso il meccanismo di messa a fuoco automatico tipico di alcuni apparecchi fotografici. Di solito chi ha questo difetto visivo, non riuscendo a leggere da vicino, allunga le braccia allontanando il piano di lettura.


COME SI CORREGGE LA PRESBIOPIA?

Il modo più diffuso di correggere la presbiopia consiste nell'uso degli occhiali.


I tipi di lenti a disposizione sono:


  1. lenti monofocali, con cui si può vedere bene da vicino;
  2. lenti bifocali, che permettono una visione corretta da lontano e a una sola distanza ravvicinata (occhiali con le lunette);
  3. lenti multifocali o progressive che consentono, con un solo paio d'occhiali, di vedere bene a più distanze.

Dopo aver scelto quale tipo di occhiali sia più indicato per le proprie esigenze, è importante ricordarsi che le lenti per vedere bene da vicino non saranno mai le stesse per tutta la vita. Infatti, ogni 4-5 anni ci accorgeremo che il disturbo è peggiorato: a quel punto sarà necessario sostituire le vecchie lenti con quelle nuove (con un ingrandimento maggiore fino ai 60-65 anni).


Sono state introdotte sul mercato, negli ultimi anni, le lenti a contatto multifocali che permettono di correggere - se pur ancora non perfettamente - i difetti visivi. È molto importante che chi le utilizza venga informato della difficoltà d'impiego che queste comportano e del fatto che la qualità della visione attualmente non è la stessa ottenuta con gli occhiali.

QUALI NOVITÀ E PROSPETTIVE CI SONO?

Una nuova frontiera nella correzione della presbiopia è rappresentata dalla chirurgia refrattiva e dallo sviluppo di evolute tecniche di chirurgia del cristallino.



La correzione della presbiopia mediante chirurgia del cristallino si avvale dell'utilizzo delle lenti intraoculari (IOL) accomodative o multifocali.

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